Un ricordo di Lucio Babolin

LuttoUn ricordo di Lucio Babolin

Luigi Ciotti, a nome di tutto il Gruppo Abele, saluta e ricorda l'amico Lucio Babolin, figura di spicco dell'impegno sociale e in passato Presidente del CNCA - Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti

di Luigi Ciotti
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Ho salutato Lucio Babolin per l’ultima volta una quindicina di giorni fa, nell’hospice dov’era ricoverato, e mi porto dentro il sorriso che gli ha attraversato il volto nel riconoscermi. In quel breve incontro senza parole si sono rinnovati l’affetto e la consapevolezza del cammino percorso insieme, nell’impegno parallelo e condiviso per i diritti delle persone sofferenti.
Quando la sofferenza ha colpito lui stesso, Lucio l’ha affrontata con dignità e coraggio. Era una persona dai sentimenti puri, di grande umiltà e generosità: quelli che si mettono al servizio degli obbiettivi comuni senza cercare un protagonismo proprio. Un uomo di poche certezze e tanti, sanissimi, dubbi.

Ha guidato il CNCA in un tempo particolarmente difficile, quando l’impegno sociale veniva messo in discussione nei suoi fondamenti, accusato di ingenuità e “buonismo”. Ha denunciato l’uso perverso di concetti come sicurezza, identità, produttività o merito per giustificare l’erosione del welfare e dei diritti umani, e degradare le persone da fine a mezzo di un sistema economico ingiusto. Ha lottato per riaffermare quei diritti, e rilanciare la funzione anche politica di un Terzo settore che, se perde la sua vocazione al cambiamento sociale, perde la sua anima più autentica.
Oggi, in un tempo altrettanto denso di minacce e preoccupazioni, ci lascia in eredità la limpidezza del suo sguardo e la responsabilità nell’agire. Responsabilità verso chi è solo e schiacciato dalle ingiustizie, ma responsabilità anche verso i compagni di strada nell’impegno per la giustizia, coi quali ci ha insegnato a coltivare un dialogo sincero, depurato dai personalismi.

Quindici anni fa, nel congedarsi dal ruolo di Presidente del CNCA, aveva citato un passaggio dello scrittore Saramago, che oggi risuona alla nostra coscienza: “La fine del viaggio è solo l’inizio di un altro. È necessario tornare sui passi già fatti, per ripeterli e tracciarvi accanto nuovi cammini”. È proprio così, caro Lucio: oggi inizia per te un viaggio nuovo, nel quale non possiamo accompagnarti, ma dal quale speriamo che tu possa invece continuare a vederci e incoraggiarci in altra forma. Noi ti promettiamo di tornare sui passi fatti insieme, interrogarci sulle mete raggiunte, essere pronti a ritracciare quei percorsi per renderli più efficaci nell’oggi, più capaci di raggiungere chi ha bisogno.

Un abbraccio a tutta la tua famiglia, ai tuoi collaboratori e collaboratrici, a chi proseguirà il tuo impegno e terrà viva la tua memoria.