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NotizieGiornata Mondiale dell'Ambiente: lo stato di salute del nostro Paese

In vista del 5 giugno, Giornata Mondiale dell'Ambiente, sono stati presentati i tre report annuali dedicati alla situazione ambientale in Europa e in Italia: degrado, inquinamento e frammentazione del territorio rimangono problemi notevoli. Problemi in crescita

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Qual è lo stato di salute del nostro pianeta oggi? Alla vigilia della Giornata Mondiale dell'Ambiente sono stati presentati i tre report dedicati alla situazione ambientale in Europa e in Italia: il SOER 2020 (State of the Environment Report), l’Annuario dei dati ambientali 2019 dell'Ispra, che fotografa lo stato dell’ambiente in Italia e il Rapporto ambiente di Sistema che presenta le esperienze regionali.
Malgrado il lockdown, che potrebbe far pensare che con gli esseri umani chiusi in casa e le attività economiche notevolmente ridotte, le cose possano essere migliorate per l'ambiente va detto che i dati del Rapporto fanno riferimento a rilevazioni compiute nell'anno precedente. Seppur, per quel che riguarda la qualità dell'aria si può dire, alla vigilia del 5 giugno Giornata Mondiale dell'Ambiente, che in questi mesi di pandemia è stata registrata una riduzione del del biossido di azoto tra il 40 e 50% nelle regioni del Nord e nella Pianura padana.
Per il resto degrado, inquinamento e frammentazione del territorio rimangono problemi notevoli. Problemi in crescita.
Per quel che riguarda la terra, il consumo di suolo procede con una velocità di trasformazione di quasi 2 m2/sec tra il 2017 e il 2018. La crisi economica aveva rallentato l'avanzata del cemento ma dal 2018 il consumo di suolo ha ripreso a crescere, e oggi la superficie antropizzata, ossia dedicata al solo uso umano, è pari a 23.000 km2. Con ovvie conseguenze critiche per la biodiversità e l'esposizione al dissesto idrogeologico. La popolazione italiana che vive in aree a pericolosità elevata e molto elevata ammonta a 1.281.970 abitanti, pari al 2,2% del totale.

L'acqua italiana è lontana dalle soglie di accettabilità europee. Solo il 43% dei 7.493 corsi d’acqua raggiunge uno "stato ecologico buono o elevato". Percentuale che per i laghi scende al 20%. Migliorano i numeri se si guarda lo stato chimico: buono per il 75% dei fiumi e per il 48% dei laghi.

L'analisi della qualità dell'aria dice che il Bacino padano è il grande malato, a livello europeo. I dati del 2019 indicano che il valore limite giornaliero del PM10 è stato superato nel 21% delle stazioni di monitoraggio (50 microgrammi per metro cubo, da non superare più di 35 volte l’anno). Rispettati invece i limiti per i PM2, nella maggior parte delle stazioni di rilevamento.

La fauna, nel suo insieme, vede nei pesci d’acqua dolce gli animali più minacciati (48%), seguiti dagli anfibi (36%) e dai mammiferi (23%). Per la flora, le piante più tutelate dalle norme Ue, il 42% è a rischio, come spiega il Rapporto.

La temperatura media cresce in Italia in maniera anomala. Nel 2018 è stato registrato un aumento medio di +1.71°C rispetto alla media climatologica 1961-1990. È stato calcolato un aumento della temperatura media pari a circa 0.38 °C ogni dieci anni nel periodo 1981-2018.
Nel 2018 anche la temperatura dei mari italiani è salita: +1.08°C, segnando l'aumento più alto dopo
quello del 2015, rispetto al periodo 1961-1990.

Insomma, se anche nella città più inquinata e dal balcone del quartiere più caotico del nostro Paese qualcuno è riuscito, nei mesi appena trascorsi in casa, a percepire un'aria più pulita, meno rumore, qualche rondine più bassa, è bene ricordare, alla vigilia della Giornata Mondiale dell'Ambiente, che le misure di lockdown erano dedicate alla tutela della salute degli esseri umani. Alla tutela dell'ambiente, della natura e delle sue risorse dobbiamo ancora pensarci.

(toni castellano)

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