ldc

NotizieLa città che può rinascere dai sogni dei ragazzi

Quattro circuiti della durata di 75 minuti, prima partenza alle otto del mattino, ultimo arrivo a pochi minuti dalle otto di sera, tra strade, sedi di associazioni, case del quartiere, parchi, luoghi di accoglienza e altri di aggregazione, muri di cinta, traffico, portoni sbarrati, per mappare esperienze positive e criticità di Barriera di Milano. Questa è stata la passeggiata monitorante di ieri

  • Condividi



Di fronte all'imponente struttura in mattoni della Manifattura Tabacchi di corso Regio Parco una ragazza riflette. Le parole di Carlotta, operatrice del Gruppo Abele che fa da guida al primo gruppo di "ragazzi monitoranti" per le strade di Barriera di Milano, paiono non sfiorarle i pensieri. Pure, quello che Carlotta ha da raccontare è una storia coinvolgente, appassionante, di lavoro, sigaraie, lotte sindacali e diritti conquistati con fatica. Lei, la studentessa, guarda. Guarda e riflette. Poi Carlotta fa una domanda: come potrebbe rinascere questo bene che oggi è quasi interamente vuoto? E la risposta arriva proprio alla fine di quel silenzio: "E se diventasse una fabbrica di cioccolato?"

Ci hanno insegnato che non si risponde a domanda con un'altra domanda, vero. Eppure, in quel dubbio che si porta dietro tutta la concretezza dei sogni sta il senso plastico della passeggiata monitorante promossa dal Gruppo Abele e dall'istituto Beccari con la collaborazione attiva di Libera Piemonte e Acmos all'interno del progetto Liberi di Crescere e che ha coinvolto oltre 1100 studentesse e studenti della scuola con sede a Barriera di Milano.

che cos'è la passeggiata monitorante? Il progetto Liberi di Crescere

Dovessimo dare dei numeri, la giornata di ieri (28 marzo) si descriverebbe così: quattro circuiti ciascuno della durata di 75 minuti, prima partenza alle otto del mattino, ultimo arrivo a pochi minuti dalle otto di sera, tra strade, sedi di associazioni, case del quartiere, parchi, luoghi di accoglienza e altri di aggregazione, muri di cinta, traffico, portoni sbarrati, per mappare esperienze positive e criticità di un quartiere tanto prossimo al centro città quanto lontano dalle politiche urbane degli ultimi anni. Malgrado le promesse.
Questo e poi visite in "esterna" a quattro beni confiscati: Cascina Arzilla a Volvera, Cascina Caccia a San Sebastiano da Po, L'Alveare a Bardonecchia, Cascina Saetta a Donna.

Una grande invasione pacifica da Torino fino alla provincia di Alessandria nata per portare l'educazione civica fuori dalle mura scolastiche e dare alle ragazze e ai ragazzi, spesso costretti a subire le scelte, il diritto di critica e quello di proposta. Forti delle suggestioni e dell'osservazione venuta dalla mappatura (che sarà riproposta ad aprile anche su Vallette) saranno loro a strutturare proposte di rinascita degli spazi o a dare corpo a nuove intersezioni per moltiplicare o far nascere le opportunità, piuttosto che arrendersi alla facile logica del "quartiere a rischio" dove nessun futuro è possibile. Proposte e idee che saranno poi sottoposte all'attenzione delle istituzioni pubbliche.

L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo Abele e dall’istituto Professionale Statale J.B. Beccari in collaborazione con il Tavolo Pioneer del progetto NOE - Una comunità che educa, con il coinvolgimento operativo di ACMOS e Libera Piemonte e rientra all’interno del progetto nazionale Liberi di Crescere – Rete ad alta densità educativa, sostenuto da impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del bando adolescenza.

Scarica il comunicato stampa

Foto della giornata del 28 marzo sono disponibili sulla nostra pagina Facebook e sul nostro profilo Instagram

(piero ferrante)

Cosa facciamoDa sempre accanto agli ultimi