I non rappresentati. Esclusi, arrabbiati, disillusi

AppuntamentiI non rappresentati. Esclusi, arrabbiati, disillusi

La presentazione dell'ultimo saggio di Valentina Pazè, sul tema dell'astensionismo elettorale. L'autrice dialoga a Binaria con Francesco Pallante

22 febbraio
Torino - Binaria, via Sestriere 34
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Il 22 febbraio alle 18.30 a Binaria, in via Sestriere 34 a Torino, Valentina Pazè, professoressa di Filosofia politica presso l’Università di Torino, presenta I non rappresentati. Esclusi, arrabbiati, disillusi, l'ultimo saggio pubblicato per Edizioni Gruppo Abele, una riflessione sulla democrazia rappresentativa, i suoi limiti, i modelli che funzionano e le nuove proposte – come il premierato – che dominano il discorso pubblico in merito. E, in mezzo, le persone che si sentono irrimediabilmente non rappresentate. A dialogare con l'autrice ci sarà il professor Francesco Pallante.

Il 2024 sarà l’anno dove più persone nel mondo andranno al voto: oltre 50 elezioni, 76 Paesi e oltre due miliardi di elettori ed elettrici alle urne. La democrazia rappresentativa – con una storia relativamente giovane – sembra quindi il migliore e il più diffuso modello di Stato moderno. "Oggi a nessuno verrebbe in mente di abolire i parlamenti eletti a suffragio universale – afferma la filosofa politica Valentina Pazé nell’introduzione al volume – ma la loro configurazione, e il loro peso, sono talmente cambiati da autorizzarci a dire che tra rappresentanza e democrazia è in corso un divorzio". Perché col tempo sono diventati palesi non solo i pregi ma anche i difetti delle leggi elettorali, necessariamente in cerca di un compromesso. I modelli elettorali finiscono infatti col produrre un gran numero di non rappresentati: cittadini e cittadine che partecipano al processo elettorale ma il cui voto non contribuisce a eleggere nessun rappresentante, perché filtrato da leggi elettorali distorsive. A risultare escluso dalla rappresentanza è anche chi, per ragioni diverse, sceglie di non votare, rifugiandosi nell’astensione, e, naturalmente, le persone di origine straniera, nostri concittadine solo nell’accezione territoriale della cittadinanza ma, per legge, escluse dal processo elettorale se non dopo un lunghissimo percorso a ostacoli.

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