Sul sito di Famiglia Cristiana, Vittoria Prisciandaro intervista il fondatore del Gruppo Abele, Luigi Ciotti, a seguito della decisione di scarcerare il boss di Cosa Nostra Giovanni Brusca
Il Gruppo Abele e don Ciotti, si uniscono all'appello lanciato da Acli, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi al Governo e al Parlamento affinchè il nostro Paese ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari. La pace non può essere raggiunta attraverso la minaccia dell'annientamento totale, bensì attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale
Il Vaticano crea una commissione per studiare la maniera migliore per chiudere la porta a della Chiesa e dei suoi riti alle organizzazioni criminali mafiose. Tra i componenti della commissione anche don Luigi Ciotti, fondatore dell'associazione antimafia Libera e del Gruppo Abele
"A 29 anni dalla strage di Capaci, dalla morte di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e degli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, il rischio è di una normalizzazione del pericolo mafioso" scrive don Luigi Ciotti sulle pagine del quotidiano torinese: "Rischio di pensare che una mafia meno cruenta non rappresenti più un pericolo, laddove è vero il contrario"
Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e presidente di Libera, intervistato da W Radio, emittente radiofonica colombiana, sulla lotta dell'antimafia civile in Italia e sulla scomunica dei mafiosi
Sull'edizione nazionale del quotidiano torinese, il fondatore del Gruppo Abele e presidente di Libera, don Luigi Ciotti, ricorda la figura integerrima e potentissima di Rosario Livatino, giudice ucciso dalla mafia, nel giorno della sua beatificazione
Il giudice, ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato dalla Chiesa, è ancor di più con questo riconoscimento una figura capace di graffiare le coscienze. Ma, come spiega don Ciotti a "Stanze Vaticane", la trasmissione di TgCom24, "Bisogna evitare di farne un santino da celebrare. Bisogna continuare a viverlo".
Fuori dal sagrato della cattedrale di Agrigento dove è appena stato consacrato beato, don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera, spiega, ai microfoni di "A sua immagine", quanto è importante il riconoscimento della figura di Livatino, che ha testimoniato con il sacrificio la fede nella giustizia
Nella società del profitto e della disuguaglianza economica il lavoro non è più un diritto ma, sempre più, una concessione. Una prestazione che non rispetta la dignità della persona, ridotta a strumento di ricchezza. La riflessione di don Ciotti per il Primo Maggio 2021
Per i 50 anni del quotidiano, don Ciotti ne celebra lo spirito: "Un giornale irriverente, fuori dal coro, un veicolo d'inquietudine: quella sana inquietudine che viene dall'abitare le domande con radicalità, senza rimuoverle o ridurle a risposte precostituite, a quella parola facile che tutto semplifica e riporta all'ordine"
"Occuparsi del prossimo non è un merito, è un privilegio che restituisce tutte le fatiche compiute", un'ampia intervista sul settimanale torinese in cui don Luigi Ciotti racconta i suoi 75 anni, l'infanzia, la scelta di fede, la fondazione del Gruppo Abele, la nascita di Libera e il suo rapporto con il capoluogo piemontese che lo ha adottato da giovanissimo
Quante storie, la trasmissione Rai condotta da Giorgio Zanchini dedica una puntata alle figure della Chiesa cattolica che tramite il loro carisma, le scelte politiche e di fede, hanno saputo avvicinare e tenere insieme la società, da don Lorenzo Milani a don Luigi Ciotti, con una recensione di Dacia Maraini alla recente autobiografia del fondatore del Gruppo Abele