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L'under 15 di Coast to Costa, progetto di basket della Communauté Abel in Costa d'Avorio, è in finale nazionale ivoriana e a metà mese si giocherà il titolo Cadets!

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Dalla bidonville di Grand Bassam ai canestri di Korhogo, sognando a occhi aperti il titolo nazionale Cadets. Una storia tutta da raccontare quella della formazione under 15 di Coast to Costa, il progetto di basket e integrazione impiantato nel 2021 in Costa d’Avorio grazie a un crowdfunding lanciato in collaborazione da Gruppo Abele e Communauté Abel con Corte dei Miracoli e la Mens Sana Basket Academy di Siena. Partiti da zero e riusciti in appena un anno di attività a vincere il campionato regionale del Sud Comoe (55-53 il risultato della partita decisiva contro OFC Adiake), i ragazzini allenati da coach Alphaparteciperanno dal 14 al 16 luglio alle finali nazionali di categoria affrontando i pari età vittoriosi negli altri concentramenti regionali ivoriani.

È il primo coronamento agonistico di due anni di lavoro a 360° compiuto in un’area dove si vive ben al di sotto della soglia della povertà e nella quale la socializzazione, anche sotto forma di pratica sportiva, può rappresentare un’opportunità di cambiamentoFilippo Amari, ideatore del progetto Coast to Costa

Grazie alla campagna dello scorso anno, è stato possibile costruire a Grand Bassam un nuovo campo da basket, sicuro e aperto a tutti, he ha permesso di coinvolgere oltre 100 tra bambini e ragazzi. Questo anche grazie alla collaborazione instaurata con le scuole del territorio che ha favorito e velcizzato la nascita di una formazione Cadets della Communauté, fiore all’occhiello del progetto Coast to Costa. "Che adesso – continua Amari - si propone nuove sfide, a cominciare proprio dalla partecipazione alle finali nazionali. Organizzare una trasferta che prevede un viaggio di 10 ore, tante ne servono per arrivare in auto a Korhogo, nel nord del Paese, comporta costi non indifferenti, ma i ragazzi meritano di esserci: per molti di loro sarà la prima volta fuori da Bassam, per tutti l’opportunità di giocare dentro un impianto sportivo, confrontandosi con avversari che hanno un vissuto cestistico differente e che, soprattutto, provengono da situazioni sociali ben diverse rispetto alla loro”.

Forza ragazzi!

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